Dopo aver visto nel precedente articolo Match Analysis nel mondo calcistico moderno il pensiero, le metodiche di lavoro di Maurzio Sarri, in questo nuovo articolo andremo a ripercorrere le idee di Mr. Carlo Ancellotti, uno dei più grandi allenatori presenti nel panorama calcistico moderno. Non siamo di sicuro noi a doverne eloggiare le immense qualità tecniche e umane, ma insieme a voi vogliamo condividere un estratto dal suo libro “Il mio albero di Natale” nel quale illustra in modo molto interessante il suo metodo di lavoro e di rapportarsi con il proprio Staff nell’affrontare una partita.
La Preparazione della partita
Oggi il calcio è anche organizzazione, studio, tecnologia, e all’aspetto ludico e creativo – che per fortuna rimarrà sempre – si affiancano ricerche e analisi approfondite sulla propria squadra e sull’avversario.
La partita è l’evento riassuntivo ed espressivo, del complesso e profondo lavoro svolto dal team, un impegno che coinvolge, in forme diverse, tutti proprio tutti, dai vertici del club fino all’ultimo dei collaboratori.
La preparazione degli incontri diviene pertanto studio dettagliato, e il tempo dedicato allle situazioni di palla inattiva e all’analisi dei punti di forza o di debolezza dell’avversario è un aspetto che può determinare il risultato finale.
La preparazione della gara, è un compito che ha inizio un momento dopo che è terminata la gara precedente, è il frutto di tutte quelle azioni che l’allenatore, personalmente e attraverso i suoi collaboratori, mette in atto con due obiettivi:
- Migliorare la prestazione della propria squadra
- Contrastare il più possibile la strategia dell’avversario
Conoscere, permette di fare meglio e per questo diviene importante mettere a disposizione di chi scende in campo il maggior numero d’informazioni possibili e tutto ciò che costituisce un supporto utile per la messa a punto della strategia per la gara. L’obiettivo è ridurre al minimo i rischi dovuti all’imprevedibilità delle situazioni.
Le fasi di preparazione di una partita prevedono:
- L’osservazione diretta, da parte dei miei collaboratori, di almeno due partite dell’avversario
- La preparazione di uno studio dettagliato sulle caratteristiche di gioco dell’avversario
- La visione, da parte mia, di alcunio video che evidenziano alcune caratteristiche specifiche dell’avversario
- Sulla base delle relazioni e dei filmati visionati, la realizzazione di un video, della durata di 15 minuti, che sarà fatto vedere ai giocatori per far conoscere loro pregi e difetti degli avversari.
- In linea con il filmato, la preparazione di alcune sedute di allenamento mirate
- In prossimità dell’incontro, l’esposizione ai giocatori di una serie d’informazioni sintetiche che possono aiutarli ad avere in campo un atteggiamento, individuale e collettivo, corretto.
Per la visione dell’avversario gli osservatori utilizzano un protocollo guida che permette di rendere efficace e uniforme il lavoro di tutti e di raggruppare i dati in una sintesi di uso pratico e immediato. Questo protocollo prevede di focalizzare:
- Il sistema di gioco con il quale l’avversario si dispone in campo
- Il comportamento dell’avversario nelle due fasi di gioco
In fase Difensiva
Nel reparto di difesa:
- Se la linea di difesa rimane alta
- Se il reparto rimane fermo e non indietreggia sulla palla scoperta o viceversa
- Se c’è aiuto, in altre parolese i giocatori fanno movimento di copertura reciproca (la famosa diagonale)
- Se la linea rimane stretta
- Se i difensori tendono a salire velocemente sulla respinta
- Se hanno difficoltà nell’uno contro uno e nei fraseggi stretti
In poche parole, si chiede di evidenziare pregi e difetti del reparto difensivo sia a livello individuale, che collettivo.
Nel reparto di Centrocampo:
- Le caratteristiche dei singoli
- Se è un reparto aggressivo o tende a rimanere in posizione
- Se i giocatori danno buona copertura alla linea difensiva
- Se sono dinamici o meno
Nel reparto di Attacco:
- Se i singoli hanno una buona predisposizione al lavoro difensivo
- Se sono aggressivi
A livello collettivo, gli osservatori dovranno inoltre controllare che la squadra rimanga compatta. In particolare ci interessa sapere:
- Se mantiene la distanza tra le linee
- Se fanno il pressing e in che zona del campo
- Se utilizzano un atteggiamento prudente o spregiudicato
- Se perdono equilibrio quando attaccano
- Se utilizzano il fuorigioco come arma di difesa
In fase Offensiva
Nel reparto di difesa:
- Se partono con gioco manovrato da dietro e se utilizzano il lancio lungo
- Se i due centrali sono abili nella costruzione del gioco
- Se i due terzini spingono in fase costruzione
- Se prediligono giocare orizzontalmente o verticalizzano velocemente
Nel reparto di centrocampo:
- Le qualità dei singoli
- Se utilizzano un regista davanti alla difesa
- Se i centrocampisti sono dinamici e si propongono in fase di attacco o preferiscono stare in posizione
- Se giocano in orizzontale o verticalizzano velocemente
Nel reparto di attacco:
- Le caratteristiche tecniche e fisiche individuali
- Se come reparto si muovono in maniera combinata
- Se prediligono un attacco della profondità o rientrare per giocare di sponda
- Se sono abili nei cross e nel collocarsi dentro l’area
A livello collettivo:
- Se, tatticamente e mentalmente, è una squadra che ama giocare o preferisce difendere e utilizzare il contropiede
- Se è una squadra che soffre le alte intensità
- Se caratterialmente sono forti e tengono tutti i novanta minuti
Naturalmente, vista oggi l’importanza da fermo (angoli, punizioni), si esegue uno studio dettagliato e approfondito su queste situazioni di gioco.
Sulla base delle informazioni raccolte, si predispone una strategia che possa favorire l’obiettivo di vincere la partita e che tenga conto sia delle caratteristiche dell’avversario, sia della propria identità di gioco.
La gestione della partita
Preparare al meglio la gara non esaurisce certamente il compito del tecnico poichè la partita, una volta iniziata, spesso può svolgersi in maniera totalmente differente da come l’avevamo progettata.
Durante la partita, sopratutto se giochi in uno stadio da 60.000 spettatori, diviene pressocchè impossibile eseguire grandi correttivi e farsi sentire dai propri uomini. Per questo l’intervallo tra il primo ed il secondo tempo è un momento fondamentale. E’ quello il momento in cui possono crearsi i presupposti perchè l’allenatore riesca a intervenire ampiamente ed eseguire modifiche appropriate ed efficaci.
E’ importante quindi organizzare sapientemente questo momento, per far si che possano essere utilizzati al meglio i minuti a disposizione.
Generalmente io mi regolo in questo modo:
- Al termine della prima fase di gioco, io e i miei collaboratori, compreso chi è delegato a seguire l’incontro dalla tribuna, ci ritroviamo nello spogliatoio per confrontare i punti di vista e cercare insieme una soluzione al problema, se esiste. Sono pochi minuti in cui ognuno esprime la propria idea, seguiti da una mia decisione finale (nel frattempo i giocatori avranno avuto modo di scaricare un pò di tensione e svoglere alcune azioni individuali o di farsi assistere da medici e fisioterapisti).
- I giocatori, seduti e disposti a cerchio, ascoltano le indicazioni e i compiti tattici da seguire a livello collettivo nel secondo tempo. Parlo per tre minuti circa e loro ascoltano senza interagire.
- Nei cinque minuti rimanenti utilizzo la possibilità di parlare e scambiare opinioni con i singoli calciatori.
Carlo Ancellotti – Il mio Albero di Natale –